giovedì 20 novembre 2014

Il filo del ... terzo week end

ADOLFO ZAGARI

Sinfonismo fisarmonicistico

sabato 22 novembre - ore 18.30





ll “Sinfonismo fisarmonicistico” è il tema della serata che vede protagonista il Maestro Adolfo Zagari. 
Un vero e proprio omaggio che Zagari ha voluto dedicare al compianto suo Maestro Currao. Di F. VON SUPPÈ (1819 – 1895), Poeta e contadino e di G. ROSSINI (1792 – 1868) Cavalleria leggera, L’Italiana in Algeri e La Gazza ladra, sono i brani che verranno eseguiti, adattati per fisarmonica da concerto dal maestro Adolfo Zagari, sulla base di una prima stesura effettuata dal Maestro Antonio Currao. Adolfo Zagari, calabrese, intraprende in tenera età gli studi musicali col M° Currao dedicandosi al suo strumento prediletto: la fisarmonica. 
A Messina, dove si è laureato in scienze biologiche, approfondisce lo studio classico dello strumento sotto la guida del M° S. Crisafulli; si diploma in fisarmonica presso il Conservatorio di Musica “L. Cherubini” di Firenze e in “Jazz” presso il Conservatorio di Musica “F. Cilea” di Reggio Calabria. Consegue inoltre il diploma accademico di II livello presso il Conservatorio di Musica “F. Torrefranca” di Vibo Valentia. Ha effettuato più di 500 concerti, sia da solista che in formazioni cameristiche ed orchestrali. Trascrive brani per “fisarmonica sola” e “fisarmonica-strumento solista”, tratti dalla letteratura organistica, clavicembalistica, pianistica, cameristica ed orchestrale di importanti compositori classici, moderni e contemporanei. Il suo repertorio spazia dalla musica polifonica da tasto del periodo barocco fino ad abbracciare compositori del ‘900. È docente di fisarmonica presso il Conservatorio di Musica “F. Cilea” di Reggio Calabria.




TITO ROSATO

Linz, Lager 22, Baracca 12 - Io c'ero

domenica 23 novembre - ore 18.30





La firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943 con gli Alleati e l’abbandono della guerra restano un miraggio per una gran parte dell’esercito italiano che non aveva fatto i conti con il nemico tedesco: inizieranno due anni di arresti e deportazioni nei campi di concentramento dove i militari italiani saranno costretti a scegliere fra la prigionia e l’arruolamento volontario nelle truppe dell’appena formata Repubblica di Salò.
Tito Rosato ha personalmente vissuto queste pagine buie della Storia italiana che ha raccolto in un  diario pubblicato in seguito come “Lager 22, Baracca 12” Città del Sole edizioni.
E’ la testimonianza di un giovane italiano che attravreso il racconto dei giorni di prigionia mette a nudo i propri sentimenti, le nostalgie, l’assurdità della guerra e le atrocità dei campi di prigionia. In questa tragedia personale, però, vi è anche spazio per i piccoli momenti di solidarietà con i compagni di sventura, spiragli di luce nel tunnel della crudeltà umana.
Una vera testimonianza che, con estrema lucidità e semplicità, affronta  il dolore e la quotidianità straordinaria a cui furono obbligati gli internati nei campi di concentramento. 





giovedì 13 novembre 2014

Il filo del ricordo dalla prima alla seconda guerra mondiale: Il filo del ... secondo week end

Il filo del ricordo dalla prima alla seconda guerra mondiale: Il filo del ... secondo week end: Dott. Pino Rotta La Bomba Atomica e la nuova visione del mondo sabato 15 novembre ore 18.30 Gli effetti devastanti dello scop...

Il filo del ... secondo week end

Dott. Pino Rotta

La Bomba Atomica e la nuova visione del mondo

sabato 15 novembre ore 18.30


Gli effetti devastanti dello scoppio della bomba atomica nel corso della seconda guerra mondiale sarà l'oggetto dell'intervento del dott. Rotta all'interno degli incontri che accompagnano la mostra fotografica e documentaria "Il filo del ricordo dalla prima alla seconda guerra mondiale". In particolare, l'autore del libro "Potere - governare con la paura" (Città del sole ed.) analizzerà da un punto di vista sociologico il cambiamento che caratterizzò l'intero periodo post bellico caratterizzato dalla consapevolezza della capacità distruttiva del'ordigno nucleare. Una paura atomica che, nel corso della guerra fredda, segnò in maniera indelebile quel momento storico, alimentata dalle crisi politiche che contrapposero il blocco sovietico a quello americano come nel caso della crisi dei missili di Cuba del 1962.
L'incontro sarà anche un'occasione per riflettere sugli effetti devastanti che la bomba atomica ebbe sulla popolazione giapponese non solo nell'immediatezza dello scoppio ma anche nei periodi successivi quando gli effetti delle potenti radiazioni nucleari si manifestarono in tutta la loro devastante capacità.






Prof. Agazio Trombetta

LGT Cosimo Sframeli

La divisione Nembo e la battaglia dello Zillastro

domenica 16 novembre ore 18.00






Il prof. Agazio Trombetta (storico, membro della Deputazione di Storia Patria della Calabria e autori di numerose opere e saggi di carattere storico) e il LGT dei Carabinieri Cosimo Sframeli (autore del libro "A ndrangheta" (Falzea editore) approfondiranno un drammatico momento della seconda guerra mondiale accaduto in Aspromonte, sui piani dello Zillastro, e che vide coinvolto il 185° Reggimento Nembo contro le truppe Anglo - Canadesi. 
Scrive Sframeli "(...) A Reggio Calabria e provincia, l'ultima battaglia aerea fu combattuta il 4 settembre 1943 e costò la vita a 3 giovani piloti italiani; l'ultima battaglia terrestre ebbe luogo l'8 settembre successivo sui piani dello Zillastro in Aspromonte. Fu una vicenda tragica, rimasta a lungo dimenticata, che costò la vita ai giovani paracadutisti della Nembo, a guerra ormai conclusa, che seppero morire per l'onore dell'Italia (...)". 
Una battaglia inutile, impari nelle forze combattuta quando ormai l'armistizio era stato firmato; continua ancora Sframeli "(...) In quattrocento contro cinquemila. La lotta fu impari e proseguì fino all'esaurimento delle munizioni. Scambio di bombe a mano, andarono con il corpo a corpo con i calci dei fucili. I Parà vennero sopraffatti. Fu un massacro, un'inutile tragedia".
Una pagina di storia che merita il dovuto rispetto.

mercoledì 5 novembre 2014

Il filo del... primo week end

Prof. Francesco Idotta
OLTRE LA LINEA.
LE RAGIONI DELLA GRANDE GUERRA
sabato 8 novembre - ore 18.30

Francesco Idotta è nato a San Roberto (RC) nel 1970, insegna Filosofia e Storia nel Liceo Scientifico “E. Fermi” di Sant’Eufemia d’Aspromonte; già docente di Filosofia, nel Corso di Alta Formazione Docenti, e di Lingua Italiana, presso l’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria. Ha conseguito il Diploma di Alta specializzazione in Storia degli Stati Uniti presso l’Università di Madrid, nella quale è anche dottorando di ricerca in Filologia. Nella Scuola Primaria, in cui ha lavorato per oltre un decennio, ha avviato un suo metodo per l’insegnamento della Filosofia ai bambini. Da anni si occupa di letteratura per l’infanzia e di ricerche nell’ambito delle tradizioni popolari. Cura incontri nelle scuole con progetti per la diffusione del libro e dell’amore per la lettura. Già coordinatore del “Gruppo Giovani” del Circolo Culturale Rhegium Julii. È socio dell’As.Pe.I (Associazione Pedagogica Italiana).
Già ospite del Circolo Meli durante l’evento Rotte Meditarranee (http://www.circolomeli.it/rotte-mediterranee-2/) proporrà un’attenta analisi storica sulle ragioni politiche ed economiche che hanno portato allo scoppio della Grande Guerra.
Oltre la linea. Le ragioni della grande guerra – sabato 08 novembre ore 18.30 – Mercato Coperto – Melito PS







America Liuzzo
QUANDO RITORNO TI PORTO UN FIORE – Zona di guerra 1917
Con Valentino Santagati e Stefania Ziglio
Domenica 9 novembre ore 18.30


America Liuzzo nasce a Caracas (Venezuela) da genitori calabresi. Trasferita già da alcuni anni in Italia risiede a San Lorenzo di Reggio Calabria. Fotografa per passione, poetessa per devozione, musicista e co-fondatrice ne 1996 del Circolo del Cinema "Il Pettirosso" a San Lorenzo, ha partecipato a numerose manifestazioni di carattere culturale ottenendo altrettanti riconoscimenti e segnalazioni anche a livello internazionale
In questa opera l’autrice racconta la grande e la piccola storia nelle lettere dal fronte di un contadino calabrese vittima delle patriottiche macellerie in frenetica attività nel ’15-’18. Il contadino era analfabeta, gli estemporanei scrivani a cui si rivolse scrittori impervi.
Le lettere furono conservate dalla vedova prima, dalla figlia poi e oggi vengono riesumate con mano amorevole e penna furente da una pronipote ritornata da un altro mondo, dalla destinazione venezuelana dalla sua famiglia coinvolta ampiamente nell’emigrazione, ulteriore massacro sociale promosso dalla feroce patria.
Le lettere adesso prendono vita nel reading musicale cui darà vita l’autrice unitamente agli artisti Valentino Santagati e Stefania Ziglio.

Quando ritorno ti porto un fiore (Città del Sole ed.) – domenica 9 novembre – ore 18.30 – Mercato Coperto




domenica 2 novembre 2014

Anniversario della Vittoria - 4 novembre - Festa Nazionale delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale

Martedi 4 novembre 2014,  "Piazza Giuseppe Gentile" in Melito Porto Salvo, celebrazione dei caduti con apposizione di corona di alloro.
Esibizione orchestra Istituto comprensivo Melito PS - scuola media "Corrado Alvaro"























sabato 18 ottobre 2014

Mercoledi 29 ottobre alle ore 10.30, presso i locali dell’ex Mercato Coperto di Melito Porto Salvo, è stata inaugurata la mostra “Il filo del ricordo dalla prima alla seconda guerra mondiale”. Organizzato dalla Sovrintendenza Archivistica della Calabria in collaborazione con il Circolo Culturale Meli, con il supporto dell’ ”Università per stranieri Dante Alighieri” e il patrocinio del Comune di Melito Porto Salvo, l’evento si sviluppa attraverso un percorso fotografico e documentale recuperato dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Cosenza e si riferisce al concatenarsi degli eventi bellici tra il 1914 e il 1945, periodo che include le due Guerre Mondiali nonchè la campagna di Etiopia (1935-1936) e di Albania (1939), la guerra d'Africa e di Grecia (1940). Tra il materiale esposto vi è, inoltre, un particolare approfondimento dedicato al campo di internamento Ferramonti di Tarsia liberato il 14 settembre 1943. Un vero e proprio itinerario lungo all’incirca trent’anni (dal 1914 allo sbarco degli Alleati in Calabria nel 1943, con seguiti fino al 1946) testimoniato dalla toccante e commovente corrispondenza dei prigionieri di guerra (lettere e cartoline dal fronte, fotografie, volantini e altro materiale iconografico) nonché da preziosi documenti che ricostruiscono la vita militare e civile dell’epoca. Infine, vi sarà una sezione curata da Gianfranco Calabrò, socio del Circolo Meli, interamente dedicata alle vicende storiche del periodo in questione della cittadina di Melito Porto Salvo e dei suoi caduti. La mostra, che concorre alla celebrazione del centenario dello scoppio della Grande guerra, è stata inserita nelle “Giornate europee del patrimonio 2014”. Nel corso dell’inaugurazione, verranno premiati gli studenti degli istituti scolastici che hanno condiviso il progetto culturale dando vita a degli elaborati di carattere storico – principalmente riferiti al territorio di appartenenza – che resteranno esposti per l’intera durata dell’evento. Le scuole presenti sono l’ ”Istituto comprensivo di secondo grado De Amicis – Melito PS/Bagaladi/San Lorenzo”; l’ “Istituto comprensivo di secondo grado Bova/Condofuri/Palizzi”; l’ ”Istituto d’Istruzione Superiore Ten. Col. G. Familiari di Melito Porto Salvo”. Ecco alcuni scatti della giornata